mercoledì 27 giugno 2012

zoologia?

una cosa mi fa incazzare, e girare le palle, così tanto in questo momento da trovare le forze di scrivere un post...
in camera mia transitano o risiedono una quantità inimmaginabile di animali, ed ognuno di questi possiede o 6 o 8 zampe. è poi ridicolo che la maggioranza di quelli a sei zampe sembra debbano compensare quel deficit che hanno, rispetto a quelli a otto, con un paio d'ali più o meno marroni e pelose. ed è ancora più ridicolo che tutta questa fauna faccia capolino mentre sono sdraiato a letto prima di dormire, sempre a non più di 50 centimetri dalla mia faccia. da stasera ho iniziato a documentare questi avvenimenti, così, giusto per farsi un'idea no? beh...

questo piccolo amico è sbucato dalla fessura tra il mio letto e il muro, ed ha proseguito indisturbato fino alla mensola che si trova direttamente sopra la mia testa, dove è stato immortalato prima di assaggiare il mio libro di esercizi sulle derivate.
ma ovviamente non basta perchè subito dopo, più o meno mentre scrivevo l'introduzione di questo post...


in questo scatto di rara bellezza possiamo osservare un ragno intendo ad avvolgere nel suo bozzo/dispensa un TERZO ragno... il tutto sospesi ad una ragnatela sotto la mensola di cui parlavo, quindi a pochi centimetri dai miei occhi, cosa che per altro mi ha permesso di osservare la scena da una prospettiva singolare e raccapricciante. entrambi sono stati accolti tra le candide pagine del suddetto libro di analisi matematica.
questa situazione stranamente mi da un nuovo stimolo al superamento degli esami, spronandomi a rendere inutilizzati sempre più libri, da erigere come lapidi alle animalesche presenze.

e con questo buonanotte ed alla prossima puntata di... CHI CAZZO TI HA INVITATO AD ENTRARE??!?

p.s mi rendo conto solo ora che alcune mie affermazioni possono risultare non troppo chiare, quindi chiarisco immediatamente che quando dico "animali a otto zampe" non intendo assolutamente SOLTANTO ragni, infatti più di una volta ho avuto il piacere di intrappolare sotto a un bicchiere uno scorpione.

mercoledì 13 giugno 2012

1 year later

sarà forse la fine del mondo, se tutto crollerà come un muro di ricordi?
la linea dell'orizzonte è una lama di rasoio.

ed ecco cosa succede, succede che è passato un anno da quando ho aperto un blog a caso...
e ricordando il perchè e il percome, la domanda più logica è: ho risolto qualcosa?
tutto e niente
si inizia da tutto o da niente? a logca da tutto, no?
non ho risolto niente perchè, esattamente un anno dopo, il senso di disagio c'è, è come prima, saranno cambiate le basi, le fondamenta, ma come 2+2=4 anche 3+1=4, il disagio è sempre qui sotto il letto per mangiarmi un po' di cervello ogni notte, e lasciarmi asciutto ogni giorno. non è cambiato niente. però però, ci si da molto meno peso...
perchè è cambiato tutto (ah, le maiuscole ancora non mi piacciono, disturbano l'uniformità del testo. quando parlo non parlo certo con le maiuscole a inizio frase), tipo non lavoro più ma vado all'università, e da universitario per ora non ho incontrato le paure di un anno fa, avendo passato tutti gli esami fin'ora.
e forse sono più felice, forse perchè il lavoro era alienante, forse perchè sono appena tornato a casa dopo 3 birre con 2 amici, forse perchè do meno peso a varie (ma non tutte) paranoie. ma forse no. forse, leggasi di sicuro, per via di certe persone che hanno fatto certe cose che mi hanno decisamente migliorato l'esistenza, che mi hanno fatto aver meno paura di certe faccende chiamate futuro, e che mi hanno fatto (passato presente e futuro) sognare, sveglio o dormiente, e provare tutto un campionario di genuine emozioni, anche nuove, anche migliori, anche più forti, anche più spontanee e più belle (lo sai benissimo che parlo di te, ma devo tenere lo stile no? ;) ). buon anno, il mio lo è stato, grazie :3
e ora si va a dormire, che poi si studia, che poi, ci sono gli esami, che poi boh, avrei delle ideuzze, e anche quelle che riguardano l'aglio biologico non riesco a pensare che si possano per forza scartare ^___^
buona notte a me, a te, al mondo, e siamo a 23.

giovedì 7 giugno 2012

Le compilation

"Registrare una buona compilation non è mica facile. Devi attaccare con qualcosa di straordinario, per catturare l'attenzione, poi devi alzare un filino il tono, o raffreddarlo un filino, e non devi mescolare musica nera e musica bianca, a meno che la musica bianca non sembri musica nera, e non devi mettere due canzoni dello stesso cantante di seguito, a meno che tu non imposti tutto il nastro a coppie, e... Beh, ci sono un sacco di regole."
Rob Fleming

domenica 15 aprile 2012

fantastica avventura on the road

part 1: The Dream

Era un venerdì sera, ed avevamo soltanto il mondo davanti. Fu così che decidemmo di partire. Zero preparativi, zero bagagli, pochi soldi ma tanta musica. Fondamentale e necessaria, in casi come questi. Iniziai a guidare senza alcuna meta quando dallo stereo iniziò a uscire una canzone di quelle che hai voglia di chiudere gli occhi e guidare verso il nulla.
Alla fine della canzone, già spevamo cosa fare, dove andare, come viaggiare.
Il Grand Canyon era già alle nostre spalle, ma Los Angeles ci chiamava. Il tramonto rosso delle polverose pianure prima delle Rocky Mountains era uno spettacolo, e mentre ci arrampicavamo su per il passo che ci avrebbe portati in california decidemmo di fermarci. Era caldo, caldo abbastanza da aprire il tetto della nostra cabrio, e bere una birra scrutando dall'alto le pianure. In lontananza, 600 miglia o forse più verso il buio della notte che avanzava si vedevano dei piccoli flash, certamente lampi, di un temporale che visto così sembrava quasi addomesticabile. Delle mesa spiccavano qui e la, qualche gioco della natura riuscito particolarmente bene. Il rosso della terra, il rosso del cielo, qualcosa di magico.
Ripartimmo e valicammo le montagne rocciose, ed era ormai quasi spento anche il crepuscolo quando vedemmo le luci. Luci artificiali, infondo a un gigantesco avvallamento, luci bianche e gialle, ferme e in movimento, lampeggianti o stroboscopiche. Fasci proiettati verso il cielo, e un'aurea d'orata tutt'attorno. Era senza ombra di dubbio L.A. Guidai come mai prima, velocità folli scendendo il versante, e poi tra le colline, dentro di me sperando che i "cops" avessero di meglio da fare quella sera che stare sulla mia strada.
E cenammo ad Hollywood. tutto qui, una toccata e fuga nel lusso, nel regno pacchiano del grande cinema, senza poterci permettere più di un cheesburger e mezzo pieno di benzina. Già, eravamo soltanto agli inizi di una notte eterna. Giusto il tempo di scolare altre 2 birre, in compagnia di un hobo, un barbone che avevamo caricato sulla walk of fame, mentre tentava di vendere una scenografia cinematografica, e che salutammo poco prima di lasciarci alle spalle la città.
Di nuovo volevamo valicare le montagne rocciose, am stavolta seguendo una delle strade più famose di tutti i tempi: la Route 66, direzione Las Vegas. Li forse i nostri pochi ultimi quattrini avrebbero fruttato qualcosa, quasi sicuramente no, ma era solo mezzanotte, e con quel ritmo saremmo arrivati entro le tre. Lo stereo sputava musica incredibilmente fuori luogo, ma nessuno di noi aveva il coraggio di rompere il flusso audio, eravamo quasi ipnotizzati dall'immondizia.
Improbabile, e improbabilmente eroica. Ovviamente doveva passare, ed entrammo in città con tutt'altra colonna sonora, comunque fuori luogo.
La città era ancora più che viva, del resto che aspettarsi dal Las Vegas alle 3 del mattino? Ed era luminosa, di una luce stranamente fredda ai miei occhi, vuota, neon.
Ci infilammo in un casinò, Bellagio ovviamente, soltanto perchè entrambi riconoscevamo il nome da un bel brutto film di George Clooney.
E per le 4 eravamo di nuovo in auto. Esatto, indovinato, svuotati, ripuliti. Ci restavano giusto 2 dollari per un paio di cheesburger prima di ripartire, mezzo serbatoio di benzina e svariate bottiglie di birra. Piazzola, panino, birra, comunque sia non eravamo affatto scontenti, guardavamo sorridendo l'orizzonte, in direzione della nostra ultima tappa, sempre se ci saremmo arrivati.
Prima dell'alba eravamo in una stazione di servizio semideserta sul confine nord del Nevada, cercando di riempire il serbatoio con l'antico metodo della ladra. Lasciammo a secco 3 auto posteggiate, prima di ripartire sgommando inseguiti da un camionista con tanto di chiave inglese ben salda in mano. Ora eravamo pieni, e la fresca, frizzante aria oceanica del nord ci stava aspettando: Seattle.
guidai tutta la mattina, ormai non avevo più fretta, per colazione altra birra, stavolta non ci fermammo nemmeno, ormai che importanza aveva? I nostri occhi brillavano mentre scrutavamo il nulla di fronte a noi. Era decisamente più fresco, ma non un motivo sufficiente per farci alzare la cappotte; ormai eravamo dipendenti dal vento in faccia e tra i capelli, e il gomito fuori dal finestrino abbassato, stringendo una bottiglia di birra, su una strada deserta... Non potevamo chiedere di meglio.
Seattle, stazione dei treni. Auto ferma, zero benzina. Zero soldi, birra finita. Niente cibo. Così finì la nostra fantastica avventura on the road, chiedendo l'elemosina per tornare a casa. Ma il viaggio di ritorno... Oh, il viaggio di ritorno sarebbe stata un'altra fantastica avventura on the road.


part 2: The Truth

Eravamo 2 disgraziati, in un piovoso venerdì sera, freddo e insolitamente trentino. La vita sociale del luogo aveva già dato modo di deluderci troppe volte, così con la canzone giusta partimmo verso mete sconosciute. Dopo mezz'ora di pioggia e tornanti, approdammo a uno squallido bar di paese. Squallido 2x, perchè anche il paese era squallido. Superamo la paura di entrare tra vecchi giocatori accaniti di tre sette e videopocheristi con occhiaie grandi come copertoni, ma dello stesso colore, e in men che non si dica avevamo in auto ben sei bottiglie di birra, e ci stavamo lanciando verso una meta evidente, vista la nostra voglia di svicolare dal mondo.
Passo Bordala, un passo di montagna caratteristico e molto piacevole da visitare, ma non con 3°C, la pioggia, le nuvole basse e la neve bagnata sui prati. Li ci fermammo, li restammo in stato contemplativo ascoltando musica improbabile e sorseggiando le nostre birre. E fumando, sigarette e tabacco.
Finita la birra, verso l'una, decidemmo di ritenerci soddisfatti della nostra fantastica avventura on the road trentina, e tornammo a casa.

sabato 24 marzo 2012

questo mondo non suo

sorge il sole nero
in un'alba che è come un tramonto
lei gli chiese
gli chiese se qualcosa non andava
no, qualcosa non andava
si tolse quelle bende le ferite ancora aperte
questo mondo non è suo
l'alcool che bruciava
l'anima che urlava
NO, questo mondo non è tuo

nuvole
parlan di cuori spezzati acquazzoni ed attese
ma oltre il bianco
c'è un fuoco straniero che non ti appartiene
c'è un cielo ostile
che ti ama con gelidi abbracci spietati
ma forse non sai
che non c'è una colpa per questo dolore, non c'è

piangi, amore, disse
piangi fino in fondo che la terra assorbe tutto
e consola con i fiori
l'anima spezzata non accetta
che in questo mondo stupidotutto muoia,
tutto si consumi tutto bruci
si tolse quelle bende le ferite ancora aperte
questo mondo non è suo
l'alcool che bruciava
l'anima che urlava
NO, questo mondo non è tuo

nuvole
parlan di cuori spezzati acquazzoni ed attese
ma oltre il bianco
c'è un fuoco straniero che non ti appartiene
c'è un cielo ostile
che ti ama con gelidi abbracci spietati
ma forse non sai
che non c'è una colpa per questo dolore, non c'è

lunedì 12 marzo 2012

cento-emptiness of life

Rieccoci. Ma come... Dopo mesi così a caso? Si


Sono di nuovo carico di quelle cose per le quali avevo aperto il blog hmmm. Cioè che cose? Appunto: boh. Un senso di "non c'è nulla che non va" che lascia solo capire che qualcosa davvero non va... Che quando di notte o in certi momenti si sente una mano stringere le budella, i polmoni, il cuore, non si riesce proprio a capirne il motivo, si cerca il perché e ci si riesce solo a dire "perché? Non c'é nulla che non va..." . Ma di nuovo, qualcosa c'é... Forse un senso di inadeguatezza verso il mondo, qualcosa che ci si porta dietro costantemente ma che emerge solo quando il giorno ci lascia il tempo e la voglia di pensare.

Ma allora è vero: viviamo in un era di chaos psichico... In cui le parole chiave sono paranoia, angoscia... Tutto ben mascherato da tv, radio, tutte le bellissime attività a cui ci si dedica incessantemente e che non permettono di avere quel tempo. Yeeeah tante idee ma ben confuse, a questo mi serve il blogghino. A scriverle giù ben confuse, per fotografare il nodo al cervello di questo momento.

Gran ritorno col botto eh?



martedì 1 novembre 2011

che cose a caso!

Windows 8 è alla terza Milestone.
Windows 8 dovra supportare architettura ARM.
Ai ferri corti con tutto l'esistente.
Nvidia dovrà finire di sviluppare il suo processore con architettura ARM.
Progetto Denver.
Spesso mi stufo di ciò che ho intorno.
A quel punto chiudo gli occhi, è la cosa migliore da fare.
E poi mi ritrovo a cantare canzoni che mai avrei pensato di cantare.
Kalashnikov.
Gran poesia.
Ho caricato la canzone su youtube perché non c'era.
E.l.f.
Zwolf?
Come no, dodici, certamente...
Sui sentieri dell'angoscia.
A.
-ngoscia, -nsia, -gitazione, -pprensione.
Monorotaia.
Tethering.
Dithering.
Power Cable vs. Minijack.
Queste due casse kenwood, vorrei poterle attaccare al pc :(
Le casse del pc ormai grattano.
Suoni stupendi ne fuoriescono. Merito della musica, non delle casse.
Alla mia tastiera stanno crescendo i peli O___O
Mamma mia quanta monnezza.
alt+num[6]
Nere sono le cinghie dei fucili...
Film?
Direi di film. Il nemico alle porte è il primo che mi viene in mente... strano...
Film imperdibile. Ecco mo lo metto.



Così ti abbracciai sotto un cielo di fango, mentre le bombe cadevano e i soldati...ci avrebbero presto trovati.
99.
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Un'eco gonfio di eterni sospiri, di secoli infiniti
di fantasmi esiliati da coloro che usurparono il mondo
e il vento scosse i pilastri della terra
un viluppo d'orrore gli fu sopra
e avvolse il re con un drappo di sangue rappreso
e tutto gli fu chiaro... tutto gli fu chiaro
come un sogno, nel sonno del mattino

"Siamo i signori di questa terra umida e scura
Prima dei re che diedero nomi al mondo
e delle regine adornate con l'oro che giace ossidato nelle bare
dei sovrani putrefatti che ora nutrono le nostre antiche radici!"